1. Perché costituisce un’intelligente alternativa per godere della città più bella del mondo al riparo dagli assalti del turismo di massa che quotidianamente invade il centro storico. L’approdo di Murano (Navagero) è a soli 15 minuti di vaporetto da Venezia. Per chi arriva dall’aeroporto di Marco Polo-Tessera, Alilaguna assicura un collegamento diretto ogni mezz’ora.
  2. Perché a Murano è possibile ritrovare quella Venezia “minore”, così autenticamente popolare che racconta storie di mare e di laguna. I muranesi si conoscono tutti; moltissimi lavorano nelle vetrerie, che chiedendo alla proprietaria, sarà possibile visitare, conoscere personalmente i maestri vetrai (autentici artistici), le antichissime tecniche di lavorazione. Il tutto, senza sottostare alle “rigide” (a volte artefatte) regole riservate ai gruppi turistici “organizzati”.
  3. Perché Murano offre scorci indimenticabili. Fondamenta, ponti in legno conducono a orti e spazi verdi che ospitano gli opifici, a volte autentici esempi di archeologia industriale. Sono molte le case con giardini (a differenza che a Venezia) dagli stili più compositi (sorprendentemente anche deco’!). Ci sono, inoltre, autentici palazzi patrizi dimora dei notabili del tempo.
  4. Per indimenticabili gite in laguna, alla scoperta di un ecosistema ancora intatto e poco conosciuto.

Notizie storiche

Murano è un comune del Veneto, e precisamente l’ultima isola della laguna superiore. Murano (Amurianas, Amurianum), isola importantissima per le sue industrie del vetro, già popolata al tempo delle invasioni barbariche, veniva così nominata da una porta della distrutta Altino o, come scrivono altri, riceveva il nome dalle nobilissime famiglie Muranesi e Muriani che in essa si rifugiarono.

La fonte di prosperità, di ricchezza e di fama fu a Murano l’arte del vetro. Le leggi sapientissime del Maggior Consiglio (1291-1295), che rimuovevano dalla città d’arte dei Dogi tutte le officine vetrarie, le concentrava a Murano dove ne esistevano già alcune. L’isola giunse al culmine della prosperità nei secoli XV e XVI. In questo periodo la popolazione contava ben 30 mila abitanti, 17 chiese, una basilica stupenda fondata nel secolo VII. Contava numerosi palazzi, collegi, scuole, accademie artistiche, letterarie, scientifiche e teneva, oltre numerosi negozi quotidianamente aperti, due pubbliche fiere annue, alle quali si potevano acquistare le produzioni delle celebri fornaci.

La posizione topografica di Murano e l’intera configurazione non possono essere più belle e ridenti, né per il commercio marittimo più opportune. Nell’interno, come a Venezia, ha un canale profondo che la divide e che corre dritto al mare. Quattro canali minori la suddividono in altre isolette unite da ponti. Il turista che visiterà quest’isola che vanta un passato splendidissimo, sarà sensibile e, se avrà la mente colta ed il cuore gentile dovrà stupire, esultare, piangere con noi, e noi gli saremo eternamente grati augurandogli ogni bene.

Il vetro

Le fornaci di Murano dal 1200 danno vita ai capolavori dei maestri vetrai, che rinchiusi nella loro isola a difendere i segreti della loro produzione, erano riusciti a realizzare un vetro così terso e puro da renderlo incomparabile sui mercati internazionali.

Ecco cosa scriveva Gabriele D’Annunzio

“Ferveva il lavoro intorno alla fornace. In cima ai ferri da soffio il vetro fuso si gonfiava, serpeggiava, diventava argentino come una nuvoletta, splendeva come la luna, scoppiava, si divideva in mille frammenti sottilissimi, crepitanti, rutilanti, più esigui dei fili che si vedono al mattino nelle foreste tra ramo e ramo. Gli artefici foggiavano le coppe armoniose, ciascuno obbedendo nell’operare ad un ritmo suo proprio generato dalla qualità della materia e dalla consuetudine delle movenze atte a dominarla. I garzoni ponevano una piccola pera di pasta ardente nei punti indicati dai maestri e la pera si allungava, si torceva, si mutava in un’ansa, in un labbro, in un becco, in uno stelo, in una base. Disperdevasi a poco a poco il rossore sotto gli ordegni; e il calice nascente era esposto di nuovo alla fiamma, infiddo nell’asta; poi n’era tratto docile, duttile, sensibile ai più tenui tocchi che l’ornavano, che l’affinavano, che lo rendevano conforme al modello trasmesso dagli avi o all’invenzione libera del nuovo creatore. Straordinariamente agili e leggeri erano i gesti umani intorno a quelle eleganti creature del fuoco, dell’alito e del ferro, come i gesti d’una danza silenziosa.”

I monumenti principali

La Basilica di SS. Maria e Donato
Fonte: Wikimedia Commons

La Basilica di SS. Maria e Donato

E’ uno fra i principali monumenti di stile bizantino frammisto all’arabico, della Venezia marittima; questa Basilica, principalmente per la caratteristica dell’abside esterna tutta sua propria e principale, si reputa unico monumento oggi esistente in Italia.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro Martire

Questa chiesa, a cui stava annesso un monastero di Domenicani riedificata in più ampie dimensioni con le elemosine degli isolani, otteneva il suo compimento nell’anno 1509.

San Pietro Martire, Murano
Fonte: Wikimedia Commons
La Basilica di Santa Maria degli Angeli
Fonte: Wikimedia Commons

Chiesa succursale di S. Maria degli Angeli

Ginevra, unica figlia di Mario Gradenigo, nel 1187, donava un terreno con alcune acque adiacenti a Giacomina Boncio figlia di Antonio abitante in Santa Maria di Murano perchè edificasse una chiesa ed un monastero in onore della Vergine e del beato Apostolo Jacopo, e con altre pie donne, professando regolare disciplina, servissero a Dio. Così sorsero il monastero e la chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Palazzo municipale sede del Museo

E’ uno dei pochi grandiosi palazzi che si trovano a Murano. Fu acquistato in origine da Marco Giustinian vescovo di Torcello, che nell’anno 1659 trasferiva qui, per ragioni di insalubrità dell’isola di Torcello, la propria residenza.

Palazzo da Mula, Murano
Fonte: Wikimedia Commons